NPL Servicing Industry e il mercato UE, novità e curiosità!
Siamo in attesa della nuova direttiva europea che determina la nascita del mercato unico europeo degli NPL regolamentando la vendita e la gestione di questi, ad oggi ancora in fase di proposta e non ancora direttiva, forse vedrà la nascita a Maggio.
Sono molte le preoccupazioni e perplessità per questa nuova normativa sul credito che istituzionalizza il mercato unico europeo delle compravendite NPL e che ha spinto ad urlare al “disastro” e al pericolo di speculazioni finanziarie.
Ormai i crediti deteriorati ancora dentro le banche italiane sono circa 33,4 miliardi di euro, registrando un calo del 43,7% rispetto a gennaio dello scorso anno (59,4 miliardi) da fonte ABI.
E i dati del NPE RATIO, ossia la percentuale di crediti deteriorati con il totale del rischio di credito riportati in una presentazione di PWC sono:
Le preoccupazioni sono molte visto che ad oggi i bilanci delle banche non “sembrano stare meglio” malgrado le cessioni fatte in fretta e furia, insomma dopo questo primo periodo di “trading di NPL” il punto su cui dobbiamo focalizzarci sono le performance dei recuperi e dei guadagni che risultano ben distanti dalle aspettative: ma di fronte alle difficoltà si aprono grandi opportunità per gli operatori del settore.
Il sistema quindi necessita di incrementare i mercati secondari, dove a vendere non saranno più le banche ma altri attori e investitori che rimettono gli NPL sul mercato con rischi di perdita di valore e soprattutto rischi di speculazioni, ed è qui che possiamo veramente riprendere le carte in mano e fare delle valutazioni e due diligence reali, analizzando i dati, i singoli assets per giungere a conoscere quel credito e decidere la migliore gestione di questo.
L’efficacia industriale dei recuperi è chiave e potenzialmente migliorabile
Tutti noi, operatori della filiera NPL Servicing Industry, dobbiamo concentrarci sul processo, supportando concretamente i servicer che ad oggi hanno fatto le corse per accaparrarsi queste cessioni di NPL trovandosi a gestire masse enormi di crediti secured e unsecured con difficoltà ad organizzarsi in termini di risorse e processi.
Le dichiarazioni dei più grandi servicer italiani apparse sui principali quotidiani economici confermano che, malgrado l’incremento del personale c’è ancora molto da fare e che la chiave per una gestione effettiva ed efficace di questi crediti sta nella tecnologia per dare supporto e oggettività all’operato delle persone e di conseguenza poter incrementare i risultati, ad oggi veramente deludenti.
Per bloccare questo mercato “di figurine”, così ironicamente denominato in un articolo della giornalista Longo su Il Sole 24 Ore, i servicer devono avvalersi di partner IT per aumentare la capacità industriale e quindi raggiungere economie di scala.
Infine ci teniamo a ricordare una delle novità previste da questa nuova norma, ossia l’introduzione di un meccanismo di vendita dei beni dati in garanzia che non passi per i Tribunali (escussione extragiudiziale), forse affidandosi ai Notai, in modo da accellerare i tempi e quindi recuperare l’investimento in questi crediti inesigibili.
Per concludere, sicuramente dobbiamo focalizzarci sulle attività e soluzioni che consentano di far aumentare il valore dei crediti e di riparare al disastro dovuto alle norme stringenti che hanno portato a svendere gli NPL.
Noi siamo il partner tecnologico per la nuova NPL Servicing Industry che vuole attraverso sinergie puntare sull’efficienza e quindi sul valore.
WorkArea PROVIDER per gestire in modo massivo un portafoglio pratiche NPL ed organizzare processi di Due Diligence.