Quali comuni hanno più bisogno di società di recupero?
Rendere più efficiente le entrate per far fronte ai bisogni sociali della comunità che aumentano mentre le risorse diminuiscono: ecco uno dei principali obiettivi che i comuni italiani hanno.
Con l’armonizzazione contabile e quindi la costituzione del fondo crediti dubbi esigibilità, i bilanci dei comuni non brillano certo di efficienza!
Ma quanto sono affidabili questi crediti?
Tutti i crediti, o residui attivi, accertati ma non ancora riscossi, sono rappresentati per la maggio parte da tasse, imposte e multe che i cittadini devono pagare all’ente.
“ La loro corretta gestione è importante per la salute dell’ente”
Ed ecco che su Openbilanci si trova un indicatore apposito che serve proprio per calcolare l’affidabilità dei residui attivi, mettendo in relazione percentuale i residui attivi riscossi nel corso dell’anno rispetto a quelli che erano stati accertati ad inizio anno.
Maggiore è la percentuale e più alta è l’affidabilità.
Fonte: Openpolis
Ed ecco che le società di Recupero Crediti possono usare questa fonte per conoscere quali enti hanno maggior bisogno di loro 😉
Non dimentichiamoci che CONSIP, a fine anno, ha riaperto il bando “Servizi di accertamento e riscossione dei tributi”, per l’abilitazione dei fornitori nella categoria dei “servizi di supporto all’accertamento e alla riscossione in forma diretta per gli enti locali”. Scadenza: 15/07/2017
Il bando legittima pienamente l’attività di recupero crediti stragiudiziale svolta dalle imprese ex art. 115 del Testo unico della pubblica sicurezza (TULPS)
Sicuramente non dobbiamo perdere l’occasione visto che i Comuni, dopo le esperienze, non sempre positive, fatte con società iscritte all’Albo dei gestori dell’accertamento e della riscossione dei tributi locali, sono sempre di più gli enti che preferiscono soluzioni diverse e la strada preferita è quella della confluenza diretta delle somme nella tesoreria del comune.
Sempre più istituzioni quindi vogliono potenziare la fase pre-coattiva e investire in un nuovo rapporto con il contribuente. È qui che le società di recupero potranno veramente contribuire fattivamente!
Partecipando ad alcune giornate studio sul tema è emerso che, i comuni pur avendo a disposizione circa 40 banche dati, in base alla normativa italiana, solo il 20% dei comuni utilizza questi dati!
Il resto dei Comuni non le conosce e soprattutto non ha le competenze giuste per capire come accedervi ed elaborarle anche in modo massivo.
Molti si stanno organizzando in autonomia per incrociare i dati e mettere a frutto ma hanno bisogno di supporto viste le numerose scadenze che hanno.
Interessante l’esperienza del Comune di Livorno che sta lavorando a calcolare e quantificare la solvibilità attesa per la Tari.
Come si vede c’è molto da fare in questo ambito, se vuoi arricchire la tua proposta con soluzioni tecnologiche e competenze su banche dati economiche, contattaci.