Il nuovo mercato unico europeo degli NPE senza barriere: quali opportunità
Con il recepimento entro dicembre della Direttiva UE 2167/2021 che prevede la nascita del mercato unico europeo per l’acquisto e la gestione dei crediti NPE si configurano difficoltà e forti investimenti per i protagonisti del mercato ma è fondamentale saperne cogliere anche le opportunità.
Abbiamo seguito con estremo interesse i lavori del CVSpringDay dove i principali attori della Credit Distressed Industry si sono confrontati analizzando i rischi e le difficoltà che ci attendono con la Direttiva Europea 2021/2167 UE ed in particolare delineando le aspettative dell’ecosistema NPE-Real Estate. Una sfida avvincente che noi di AIM siamo ben felici di accettare!
Mercato unico europeo degli NPE: contesto attuale
L’industria degli NPL ricopre un ruolo strategico nello scenario economico e finanziario italiano e internazionale alla luce delle nuove regole dove si introducono standard europei per la gestione dei crediti e nell’operatività dell’attività di recupero con l’obiettivo di migliorare e sviluppare un robusto mercato secondario basato su criteri di efficacia, efficienza e trasparenza.
In Europa ci sono ancora in circolazione 367 miliardi di euro di NPL, di cui 279 ancora presenti ma fuori dai bilanci delle banche, e quasi 2mila miliardi di Stage 2 in forte aumento.
L’Italia è messa meglio di altri paesi, con 51 miliardi di NPL, contro i 110 della Francia e i 79 della Spagna. Il livello di Stage 2 in Italia è pari a 263 miliardi di euro contro i 626 della Francia e i 192 della Spagna.
Ed ecco che non solo le banche ma l’intera filiera si trovano ad affrontare nuove criticità e priorità:
- necessità di maggiore industrializzazione e trasparenza delle operazioni;
- ridurre i tempi della gestione operativa con attenzione all’immobiliare;
- requisiti stringenti su compliance, governance e controlli interni;
- omogeneizzazione dei contenuti minimi dei contratti di servicing;
- usare “NPL Data Template” per la trasmissione di dati ed informazioni nelle operazioni di cessione dei portafogli.
Inoltre, contestualmente alla selezione del portafoglio, la Commissione suggerisce il potenziamento dei sistemi informatici interni alle banche al fine di permettere un migliore e più tempestivo flusso informativo nei confronti dei potenziali investitori, riducendo durata e costi del processo.
Tutti questi punti critici creeranno sicuramente nuove opportunità per il settore e AIM, grazie alla complementarità e alla trasversalità delle competenze interne, è già in grado di offrire servizi personalizzati e innovativi all’ecosistema NPE ed al mercato del Real Estate.
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Ecco cosa possiamo fare per gli stakeholder del comparto:
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