Recupero crediti, si può comprare NPL ma attenzione

Recupero crediti, si può comprare NPL ma attenzione a stare dentro ad alcuni binari per non incorrere nel pericolo più grande: l’esercizio abusivo dell’attività finanziaria!

Il 23 giugno a Roma all’evento StopSecret, ci siamo confrontati su questo tema per capire come le società di recupero possono acquistare i crediti in sofferenza, quali sono le eccezioni e dove sono le criticità del mercato dei Non Performing Loans che in Italia stenta a partire.

Innanzi tutto, con il DM 53 del 2015 del MEF si è introdotta una nuova definizione di “attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma” e vi è ben specificato come l’acquisto a titolo oneroso di crediti è un attività finanziaria. Vi è però una ECCEZIONE, non è attività finanziaria l’acquisto a titolo definitivo da parte di società titolari della licenza (nota bene: non soggetti) per l’attività di recupero stragiudiziale di crediti ai sensi dell’articolo 115 del Testo Unico delle leggi.

Tutto questo però devo soddisfare tre fondamentali condizioni, come illustrato dettagliatamente dall’avv. Marco Recchi:

  1. i crediti sono acquistati a fini di recupero e sono ceduti da banche o intermediari finanziari..classificati in sofferenza (no incagli)
  2. l’importo dei crediti acquistati non deve superare l’ammontare complessivo del patrimonio netto interamente versato (vedi Nota Unirec del 4/08/2015)
  3. il recupero dei crediti acquistati avviene senza la stipula di nuovi contratti di finanziamento con i debitori ceduti…senza la modifica delle condizioni contrattuali

Ed ecco qui una grande differenza tra acquirenti con licenza ex art.106 TUB e quelli con licenza ex art.115 TULPS!

Quindi cosa cambia per un debitore se viene “acquistato” da una nuova 106 o da una 115?

Le nuove 106 sono conferenti nella centrale rischi, ossia se acquistano crediti devono continuare a segnalare i soggetti che hanno un debito verso il sistema creditizio e finanziario, mentre le 115 non lo sono. Il debitore quindi nel primo caso continua ad essere visibile ossia se si presenta ad una banca per accedere al credito queste informazioni saranno disponibili mentre nell’altro caso no. Quindi per i consumatori é molto diverso trovarsi nella prima o seconda situazione, la cosa strana è che le associazioni dei consumatori ad oggi non hanno ancora detto niente….attendiamo novità e aggiornamenti!

Altro punto cruciale previsto nel D.Lgs. 141, le nuove 106 si possono avvalere degli agenti in attività finanziaria per consulenza, e ristrutturazione debiti e gestione dei crediti. Quindi possono negoziare nuovi contratti e sostituire l’obbligazione precedente mentre l’attività che può svolgere una 115 deve rimanere nel perimetro del recupero crediti, può solo giungere a saldo straccio, rateizzazione ma mai a a nuova obbligazione (vedi condizione n.3)

Per vedere come si evolverà il mercato occorre aspettare gli esiti delle richieste fatte dalle società per diventare 106 (domande chiuse a febbraio) che tra settembre e dicembre riceveranno le risposte definitive.

Infine dall’avv. Marco Recchi sono state fornite delle soluzioni operative per le società 115:
Recchi

E mentre il mercato degli NPL non decolla vi invitiamo a fare delle riflessioni sulle principali motivazioni di questo come evidenziato nell’articolo di Riccardo Tedeschi, senior specialist di Prometeia e professore a contratto presso l’Università di Bologna, che ricapitola in maniera chiara ed esaustiva i nodi principali che sono alla base del cosiddetto spread bid/ask – la distanza tra il prezzo al quale gli operatori finanziari sarebbero disposti a vendere le sofferenze ed il prezzo al quale gli investitori sarebbero disposti a pagarle – articolo completo.

Ecco che ritorna il punto chiave: la mancanza di un adeguato set di informazioni per favorire la trasparenza sul sottostante oggetto di compravendita e sui tempi di recupero.

Punto cruciale sul quale lavorare!

Occorre aumentare il valore dei crediti con due diligence più veloci e curate. Vedi 

L’accesso agli atti pubblici è gratis

L’accesso agli atti pubblici è gratis, con l’approvazione di FOIA Freedom of Information Act stiamo vivendo una rivoluzione. Finalmente l’Italia si è allineata agli altri paesi, europei e non solo, ad oggi sono ben 80 dove non si parla più solo di “trasparenza amministrativa” ma di libertà di informazione!

In pratica il cittadino può accedere liberamente e gratuitamente agli atti amministrativi senza dover specificare la motivazione e la richiesta potrà essere respinta solo se viola il segreto di stato, la sicurezza nazionale o privacy dei dati personali etc…

Prima di FOIA la normativa riconosceva il diritto di accesso solo a coloro che “potessero vantare un interesse personale, diretto, concreto e giuridicamente rilevante alla conoscenza di un determinato atto”. Una normativa restrittiva, applicata dalle nostre amministrazioni in modo ancor più riduttivo: oltre il 70% delle richieste hanno avuto esito negativo.

Un Paese per essere davvero trasparente ha bisogno di due tipi di trasparenza amministrativa.

Da un lato la “trasparenza proattiva”, ovvero il diritto di trovare sui siti web delle amministrazioni dati e informazioni sul perseguimento delle finalità istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Dall’altro la “trasparenza reattiva”, ovvero il diritto di poter richiedere tutti i dati e documenti che non sono oggetto di pubblicazione obbligatoria sui siti delle amministrazioni.

Cit. Avvocato Ernesto Bellisario, esperto innovazione e promotore dell’iniziativa www.foia4italy.it

Poter accedere, quindi, agli atti della PA non è interessante solo per un controllo ma si rivelerà di sicuro interesse per le imprese che potranno trarne vantaggi e creare valore, ad esempio realizzare un’applicazione utilizzando i dati relativi alle ispezioni sanitarie nei ristoranti e quindi far conoscere eventuali violazioni delle norme igenico-sanitarie.
Questo è uno degli esempi, ma libero spazio all’imprenditorialità italiana e alla creatività!

Occorre ora passare alla pratica, il decreto è entrato in vigore il 23 giugno u.s. ma il nuovo diritto di accesso potrà essere esercitato a a partire dal 23 Dicembre 2016, tempo necessario per l’approvazione delle linee guida operative e tempo occorrente alla Pubblica Amministrazione per adeguarsi.

 

 

Supermercato dei Crediti, il 23 giugno vi aspettiamo!

Supermercato dei Crediti, il 23 giugno Vi aspettiamo!

StopSecret ci offre l’opportunità il 23 giugno di incontrarci e confrontarci sulle numerose novità di mercato, normative che cambiano che vedono protagonisti gli operatori del settore Recupero Crediti e Informazioni Commerciali.
Discuteremo sulle strategie vincenti per la valutazione, l’acquisto e la gestione dei crediti deteriorati.
“Fare la spesa” nel Supermercato del credito in Italia è un’operazione complessa e difficile, sopratutto per le leggi che cambiano e per le novità che arrivano dall’Europa.
Analizziamo i numeri!
Sono 200 mld le sofferenze bancarie che attendono in Italia un compratore e i portafogli di crediti deteriorati in Italia a febbraio 2016, sono costituite per il 44% da famiglie e quindi da privati.
È questo è il vero il punto critico del mondo bancario e finanziario, poiché forse preoccupati della Privacy “investono” poco nella profilazione e gestione dei crediti delle persone fisiche arrivando così a questi risultati:
portafoglio_crediti
Ed ecco che gli Info Provider e le società di Informazioni Commerciali sono fondamentali nella filiera del credito per profilare i debitore e conoscere gli assets reddituali, patrimoniali.
Di questo e molto gli esperti tratteranno nell’evento di StopSecret!

Il Fisco e Facebook per un nuovo accertamento 2.0

Il Fisco e Facebook per un nuovo accertamento 2.0, questo sembra emergere dalla nuova circolare in materia di accertamento fiscale, nella quale vengono fornite indicazioni su come anche le fonti aperte entreranno nel processo di accertamento fiscale.
Così anche il Fisco potrebbe, per la prima volta, porre l’attenzione su Facebook o altri social network come Twitter e Instagram nonché su altri canali di reperimento di informazioni come siti e giornali.
 
Anche nel 2016 sarà perseguito uno specifico impegno per far sì che le banche dati vengano tempestivamente arricchite nei loro contenuti con dati qualitativamente corretti, così da supportare in modo sempre più efficace l’attività di analisi del rischio e lo sviluppo e implementazione di nuovi percorsi di indagine e selezione.
Dal punto di vista operativo, alle notizie ritraibili dalle banche dati si aggiungono quelle che pervengono da altre fonti, ivi incluse fonti aperte, per cui lo scenario informativo è ampio e variegato
Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, invita i collaboratori a procedere con specifiche analisi di rischio perchè, nel contrasto all’evasione, si dovrà puntare a un miglioramento qualitativo.
Ma davvero l’utente di Facebook o altri social network dovrà stare attento quando scrive un post o pubblica una foto sul proprio profilo?
Questi strumenti potranno essere un valido appoggio per il contrasto all’evasione, ci auguriamo comunque, che non facciano incorrere l’Agenzia in errori anche grossolani…Noi sappiamo bene come le banche dati e le fonti diverse devono essere attentamente elaborate, normalizzate e investigate!

Sistema pubblico di Identità digitale per chi offre servizi online

Parliamo del Sistema pubblico di identità digitale per chi offre servizi online, conosciuto come SPID, perchè è un progetto che interessa da vicino anche gli info provider ed agenzie di informazioni commerciali che forniscono i servizi online ai cittadini e alle imprese.

Questo progetto ambizioso, partito il 15 marzo 2016, NON coinvolge SOLO le Pubbliche Amministrazioni ma anche le aziende private che vogliono “semplificare” la gestione delle procedure di autenticazione e degli accessi via web ai propri servizi attraverso un portale di ecommerce.
Anche queste realtà avranno un bacino di possibili clienti molto interessante, le stime dicono che ci saranno 3 milioni di cittadini dotati di SPID entro fine 2016 e 10 milioni entro il 2017!

Ambizioso? Futuristico?
NO e noi vogliamo essere della partita!

Il nostro maggior interesse è sul profilo di fornitori di servizi o Service Provider, ossia soggetti privati e le pubbliche amministrazioni che erogano servizi online, per la cui fruizione è richiesta l’identificazione e l’autenticazione degli utenti.

Quasi ogni giorno si legge di nuovi Enti che si “accreditano” su questo nuovo sistema come Equitalia, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Regione Toscana, Emilia Romagna etc…Quello, comunque che maggiormente spingerà il grande pubblico verso lo SPID saranno i servizi erogati da soggetti privati che lo faranno usare per ogni acquisto giornaliero e quindi ne favoriranno la diffusione!

La portata innovativa dello SPID ci aiuterà a promuovere servizi online semplificando anche ai nostri clienti avendo un’unica identità digitale.

Tra due anni diventerà un identificativo indispensabile per stare al mondo e connessi!

SPID_PA

Come funziona?

Un utente si registra al servizio tramite un Identity Provider, ad oggi quelli accreditati sono Infocert, PosteItaliane, Telecom Italia Trust Technologies , che crea un’identità digitale e gli assegna le credenziali per il riconoscimento. L’utente può utilizzare la sua identità digitale per l’accesso ai servizi online offerti dai Service Provider, che sono collegati a tutti gli Identity Provider. 

Vi sono tre livelli di sicurezza che determinano le caratteristiche delle credenziali SPID previste.

SPID_3_livelli

Quindi a breve vi comunicheremo interessanti novità sulla piattaforma di e-commerce delle business information, la WorkArea @commerce evolverà verso un futuro interessante!

Se desiderate ricevere aggiornamenti sul tema, scriveteci!

Nasce Anncsu e la riforma del Catasto si muove!

Nasce Anncsu, archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane e la riforma del Catasto, quell’eterna incompiuta ritorna sotto i riflettori!

È pronto il decreto che detta le regole e le tappe per la realizzazione della nuova banca dati.

L’archivio nazionale dei numeri civici sarà in pratica di un “cervellone” informatico che mapperà tutto il territorio rendendo difficile la sopravvivenza degli immobili nascosti al fisco.

La nuova banca dati sarà un registro unico digitale, aggiornato in tempo reale con vie, piazze, vicoli, abitazioni, uffici, locali (con tanto di accessi interni, esterni, principali e secondari). 

I tempi dovrebbero essere brevi, la prima tappa prevista, dopo un mese dalla pubblicazione, prevede che l’Istat e l’Agenzia delle Entrate devono predisporre l’infrastruttura tecnologica dell’Anncsu e i Comuni dovranno popolare il nuovo archivio. A metà aprile è stata raggiunta l’intesa sul provvedimento in conferenza unificata con Regioni e Anc.

Questo restyling ci permetterà veramente di avere indirizzi affidabili e completi per una migliore interazione anche con le mappe digitali?

Siamo interessatissimi al tema e una risposta ci auguriamo di poterla dare a breve…ad oggi le numerose difficoltà e incongruenze le abbiamo gestite nei servizi di Real Estate Solutions con procedure di normalizzazione e deduplica. 

I nostri servizi sono a tua disposizione per:

  • indagini Immobiliari e Patrimoniali
  • valutazioni di asset in portafogli NPL
  • monitoraggi catastali

Ah..dimenticavamo! Li puoi inserire direttamente sul tuo portale web 😉

 

Anacredit tra aspettative e timori

Anacredit tra aspettative e timori, sarà la banca dati europea integrata delle segnalazioni che potrebbe mandare in pensione le vecchie centrali rischi delle banche centrali per una migliore politica economica-monetaria e per fare una radiografia puntuale delle sofferenze bancarie.

La Banca Centrale Europea raccoglierà a partire dal 2018 dati granulari e comparabili relativi al credito concesso dalle banche, con finalità statistiche e di vigilanza. In Italia la nuova segnalazione interessa oltre 70 istituti bancari.

Questo progetto ancora sconosciuto al grande pubblico, apporterà una rivoluzione nel sistema di reportistica delle banche che saranno chiamate ad effettuare contribuzioni di dati granulari e non di sintesi come l’attuale sistema.

Per le banche europee comporterà profonde trasformazioni dei processi operativi e dei sistemi informativi per la creazione di basi dati più complete. La maggiore granularità consisterà nel raccogliere informazioni di dettaglio sulle esposizioni in sofferenza, sulle eventuali garanzie reali o di altro tipo e sullo stato delle procedure di recupero.

Tale dettaglio consentirà una migliore gestione anche dei Non Performing Loans (NPL) poiché ogni banca dopo la trasmissione agli organi centrali, potranno ricevere feedback su come gestire al meglio questi crediti.

Già da tempo Banca d’Italia ha evidenziato agli intermediari come migliorare i processi di gestione delle partite anomale per limitare i flussi di ingresso verso tale categoria e accelerare lo smaltimento degli ingenti stock.

Il maggior ostacolo per lo sviluppo in Italia del mercato NPL è la difficoltà delle banche nel mettere a disposizione dei potenziali acquirenti un adeguato e affidabile set informativo di dati aggiornati a livello informatizzato, comportando così tempi lunghi per la definizione delle trattative e quindi molte volte giungere a sconti sul prezzo di vendita di tali crediti.

L’impatto di Anacredit non sarà soltanto sul mondo bancario ma, soprattutto rappresenta un’incognita per le imprese che necessitano di finanziamenti e, in un secondo step anche per i singoli consumatori che accedono ai mutui.

Le nuove esigenze e direttive avranno una ricaduta interessante anche per gli info-provider e agenzie di informazioni commerciali?

Nel processo gli info provider di sicuro verranno chiamati a fornire sempre più dati di qualità, strutturati e gestiti con strumenti informatici evoluti.

Se fornisci servizi informativi a banche anche di medie e piccole dimensioni devi valutare soluzioni applicative che ti consentano di acquisire dati dalle fonti pubbliche, normalizzarle, aggregarle e fornirle agli istituti in modalità strutturata!

Anacredit_tappe

Plus24 – Il Sole 24 Ore

Codice Deontologia e Regolamento Privacy: armonizzazione o contrasti?

Codice di Deontologia e Regolamento Europeo Privacy prevedono una vera e propria armonizzazione del tema o vi sono contrasti applicativi?

Il Codice di Deontologia e di Buona Condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di informazione commerciale entrerà un vigore il 1 ottobre 2016 e il nuovo Regolamento Europeo Privacy sarà esecutivo tra due anni: 2018.

Il dott. Daniele De Paoli, Dirigente Garante Privacy, in occasione del convegno “Credito: tutti per uno, tutela per tutti” ha definito il Codice di Deontologia un testo di compromesso che cerca di porsi come punto mediano tra esigenze di maggiore informazioni e tutela dei soggetti (diritto all’oblio) incappati in eventi negativi garantendo un lasso di tempo per il superamento di questa difficoltà.

Come già analizzato in un nostro precedente articolo sulle informazioni commerciali e il codice deontologico, il testo ha legittimato l’utilizzo e il reperimento di dati da tutte le fonti pubblicamente e accessibili da tutti, dalle fonti giornalistiche al web, però attenzione anche ai limiti.

Il punto cruciale del testo sicuramente è la qualità delle informazioni, dove il mancato aggiornamento o errori possono avere effetto deleterio sul soggetto che possono portarlo fino all’espulsione del mercato. Se da un lato la norma tiene conto dell’evoluzione del settore prevedendo l’uso della rete internet per reperire informazioni utili alla valutazione economica-commerciale di un soggetto, dall’altra viene richiesta prudenza e buon senso nell’utilizzo di queste fonti dati.

In particolare l’attenzione deve essere posta per i dati giudiziari e le informazioni relative ai procedimenti giudiziari in corso che coinvolgono soggetti, poiché spesso questi eventi sono soggetti a mutamento ed ad evoluzioni nel tempo.
Tutto questo richiede maggiore professionalità dell’informatore commerciale, capacità di analisi e valutazione nell’esprimere stime e giudizi di un certo livello.

Altra notizia che vogliamo condividere con voi è che il Garante della Privacy annuncia la lotta contro i profili Fake, dove, accogliendo il ricorso di un cittadino ha chiesto a Facebook di fornire all’utente in forma intellegibile tutti i dati che lo riguardano in relazione ai profili «aperti a suo nome» e quindi anche ad eventuali falsi, i cosiddetti fake.

Attenzione a navigare e prendere informazioni in Internet,
potresti incappare in un profilo fake 😉

Infine, dott. De Paoli ha concluso il suo intervento con un annuncio che riportiamo fedelmente e che necessita di approfondimenti: in estate sarà disponibile un portale dell’associazione di settore che permetterà a chiunque (semplice cittadino) di conoscere e localizzare tutti i soggetti che trattano dati personali di lui, ciò permetterà di non dover fare istanze singole ed esercitare diritto di accesso e correzione dei dati.

E tutto questo come si coniuga con l’altra grande novità?

Il nuovo Regolamento Europeo Privacy, votato il 14 aprile scorso, sarà applicabile da giugno 2018, porterà ad una rivoluzione dell’attuale quadro normativo sulla Privacy, andrà ad abrogare integralmente la Direttiva 95/46/CE e prevede più tutele per i cittadini ma anche multe severe a chi sgarra (fino al 4% del fatturato).

[Curiosità] Pensiamo al caso Google, la sanzione di un milione di euro emessa nel nostro paese per violazione privacy, ora sarebbe di ben 2,9 miliardi di dollari.

Sono comunque troppe le differenze tra le discipline dei 28 paesi europei e quindi ci si scontrerà con esigenze pratiche!

Inoltre in Italia il testo rischia di farci fare un arretramento proprio rispetto al Codice di Deontologia e Condotta analizzato sopra.

Con il nuovo Regolamento europeo nasce l’approccio basato sul rischio, il regolamento infatti mira a spingere gli operatori economici ad un approccio proattivo affinché con un’analisi preventiva sulla valutazione d’impatto sul trattamento dati (persone, processi) si evidenzino i rischi e quindi si apprestino gli strumenti giusti.

Ed ecco la figura DTO (Data Protection Officer ) per il momento obbligatorio solo per la Pubblica Amministrazione ma non viene escluso definitivamente il settore privato..attendiamo nuove indicazioni direttamente dall’ufficio del Garante.
DPO_Figura_PrivacyScheda informativa sulla figura del Responsabile della protezione dei dati personali (Data Protection Officer) – www.garanteprivacy.it

L’ufficio del Garante comunque è a disposizione per consigli ed indicazioni, inoltre De Paoli ha dichiarato che il Garante metterà a disposizione vari modelli (schemi, matrici, etc…) che possono essere usati essere usati direttamente dalle aziende perchè la materia non deve diventare un semplice obbligo amministrativo che porta a pagare anche qualche consulente…ma per questo ci diamo appuntamento tra un anno!

Stay tuned!

 

 

Supply Chain Finance, nuovi report informativi di filiera

La Supply Chain Finance è un tema di attualità e rappresenta una nuova opportunità di collaborazione nella filiera del credito  per superare le principali difficoltà che le aziende vivono ormai da anni, dall’erogazione del credito ormai ridotto, all’allungamento dei tempi di pagamento e quindi alla necessità di capitale circolante.

supply chain finance

Supply Chain Finance – tempi pagamento

Per Supply Chain Finance si intende l’insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il capitale circolante facendo leva, oltre che sulle caratteristiche economiche, finanziarie o di business, sul ruolo all’interno della filiera e sulla collaborazione tra i partner di filiera.

Uno degli obiettivi della Supply Chain è quello di semplificare l’accesso al credito e quindi far accedere anche i soggetti più deboli della filiera a migliori condizioni ottenendo così una maggiore liquidità a un costo più contenuto.

Ed ecco che si rende essenziale una valutazione della situazione finanziaria dell’intera filiera, occorre profilare tutte le aziende evidenziando i punti di forza e di debolezza che vi sono nella Supply Chain.

L’analisi dell’Osservatorio Supply Chain Finance condotta su un campione di circa 70 imprese italiane, che ha valutato il rating tradizionale medio 2009/2015 rispetto alle performance operative medie del medesimo periodo.

Le informazioni di valutazione operativa dei fornitori come prestazioni di qualità, puntualità, tempestività, livello di servizio, affidabilità, conformità e flessibilità …non sono condivise con il mondo finanziario.
Eppure affiancando al rating tradizionale un rating operativo si potrebbe stimare più accuratamente la probabilità di default delle imprese.

Quindi il rating operativo  porterebbe importanti benefici per i fornitori, specie se di piccole dimensioni, che si vedrebbero assegnare un rischio di credito più allineato alla propria operatività.

Supply Chain Finance - rating Operativo

Supply Chain Finance – rating Operativo

La banca e gli altri operatori finanziari devono valutare le imprese nel complesso e nella realtà di filiera, affidandosi a aziende di informazioni commerciali innovative che forniscono servizi informativi dettagliati e completi di dati sulla qualità delle relazioni di filiera e non limitarsi ad una analisi di una sola dimensione!

E voi state già studiando REPORT INFORMATIVI in ottica di FILIERA?

Ricordatevi che per realizzarli avete a disposizione una Piattaforma di Redazione innovativa!

Recupero crediti, informazioni commerciali, investigazioni – SAVE THE DATE!

Per chi si occupa di gestione e recupero crediti, informazioni commerciali, investigazioni, credit management, ecco i prossimi eventi che ci vedono protagonisti nel mese di Aprile a Roma:

13 aprile – StopSecret Awards
dove i migliori protagonisti del 2015 verranno premiati per eccellenza, esperienza e deontologia
  • Le informazioni per la gestione del credito: quali informazioni acquisire per valutare i clienti e recuperare i crediti? Accesso alle banche dati della PA per gli Investigatori Privati
  • Recuperare i crediti dentro o fuori dalle aule digiustizia? Le sinergie tra avvocati, società di acquisto crediti, agenzie di recupero e investigatori privati
 Noi di AIM Credit Solutions Vi aspettiamo per incontrarci di persona e confrontarci!

StopCredito-tutti-per-uno-tutela