Gli NPL e le novità della Giustizia Digitale

Gli NPL e le novità della Giustizia Digitale di questo primo mese dell’anno ci faranno dimenticare il 2016 ormai trascorso con le notizie sulle sofferenze bancarie sempre sulle prime pagine?
L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato l’aggiornamento trimestrale del documento “Risk Dashboard” che identifica i rischi principali e le vulnerabilità del settore bancario europeo e l’ Italia ha il Npl ratio a 16,4%, uno dei peggiori in Europa

Le masse di crediti deteriorati, ad oggi calcolata in circa 200 miliardi di euro, non state gestite in modo efficiente dagli istituti bancari ed ora rischiano di doverli cedere a prezzi appetibili per il mercato, quindi svalutati.

Vediamo come i recenti interventi legislativi possono contribuire ad una migliore trasparenza e alla riduzione delle tempistiche e auspichiamo poi che il tutto si traduca in un impatto positivo sugli indici di recupero.

Il 13 gennaio è iniziata la sperimentazione del “Portale delle vendite pubbliche”, il marketplace unico per la pubblicazione e la messa in vendita dei beni mobili e immobili di tutte le procedure concorsuali pendenti sul territorio nazionale istituito come indicato nel decreto n. 83 dell’estate 2015. Tutte le vendite giudiziarie saranno disponibili in un’unica area web gestita dal Ministero della Giustizia superando l’attuale frammentazione.
Il cittadino, l’utente, il potenziale acquirente avrà così un solo sito ove ricercare informazioni sulle aste.
Portale Vendite Pubbliche

Si costituisce così un database storico di tutti i dati delle procedure a beneficio della valutazione delle garanzie dei crediti non performing!
Di ciascun bene saranno disponibili, così sembra, i documenti obbligatori come perizia, avviso e ordinanza, fotografie, planimetria, etc..

Altra nota da evidenziare è l’inserimento dell’esito di una procedura, se reso obbligatorio, saranno informazioni preziose a livello statistico! Basti pensare a conoscere se il creditore rinuncia alla procedura, se viene estinta per infruttuosità o se si giunge all’aggiudicazione e con quale prezzo. Abbiamo usato il condizionale perché dalla presentazione del Ministero non è chiaro questo punto, comunque concorderete con noi che il portale potrà diventare così una vetrina degli immobili dove poter trovare moltissimi dati preziosi per future valutazioni, basti pensare al valore di perizia, alla data e al prezzo di vendita.

Il portale delle vendite pubbliche costituisce uno dei pilastri del sistema “Com. Mon” Competition Money, il sistema che prevede l’utilizzo di una moneta virtuale (bitcoin) con cui sarà possibile comprare beni in garanzia di Npl in procedura.

Come ha dichiarato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il progetto sarà operativo una volta partito il marketplace elettronico dei beni oggetto di procedura e il registro elettronico dei creditori.

L’idea di base del sistema Com. Mon. è

“che i creditori possano spendere, nell’acquisto dei beni messi in vendita sulla piattaforma elettronica, i crediti non performing che abbiano una ragionevole attesa di soddisfazione. Quei crediti dovranno essere assistiti da una certificazione di capienza fornita da un’autorità di nuova costituzione che ne consentirà la spendibilità e soprattutto che definirà volta per volta il corretto rapporto di conversione dei crediti in moneta virtuale”.

Quindi le banche creditrici potrebbero utilizzare in prima persona i loro Common oppure cedere a clienti privati, da loro finanziati con un mutuo, pacchetti di Common appunto da spendere online per acquistare immobili, beni strumentali o di consumo, il tutto a prezzi d’occasione, trattandosi di beni in vendita nell’ambito di procedure concorsuali.

A tutte queste novità ricordiamo anche il progetto del super archivio delle sofferenze di Banca d’Italia che prevede di organizzare in modo uniforme i crediti deteriorati e consentire agli acquirenti di effettuare una valutazione in tempi brevi e più vicina alla realtà. Ad oggi purtroppo non è ancora pronto, il direttore generale Salvatore Rossi ha dichiarato che occorrono ancora due mesi!

I servicers in questo scenario, sono confermati come figura strategica poiché queste sofferenze devono essere gestite anche con specializzazioni soprattutto nelle operazioni di cessione di portafogli di crediti ipotecari, i secured.

Certo per misurare i benefici di tutti questi cambiamenti e innovazioni dobbiamo attendere mesi, meglio anni e fare un bilancio che ci auguriamo possa essere positivo!

 

Instant Banking in Tabaccheria

Dalla prossima primavera sarà possibile effettuare operazioni bancarie di instant banking in tutte e 22mila tabaccherie italiane, è questo il matrimonio di interessi concluso tra Itb la banca dei tabaccai e Banca intesa, più precisamente Banca dei Territori.

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, sul modello delle “smart box” – il progetto è quello di insediare all’interno dei punti vendita spazi espositivi con alcuni prodotti bancari light: carte di pagamento, piccoli prestiti personali, conti, polizze auto e capofamiglia, versioni semplificate e pronte per l’uso dei prodotti del gruppo offerti in filiale. Non saranno proposti prodotti di investimento.

L’obiettivo principale è quello di ampliare la base clienti con nuove fasce di popolazione come i giovani e gli immigrati che non frequentano molto le filiali tradizionali!

Questi cambiamenti richiedono anche al settore delle Business Information di innovarsi con nuovi servizi e maggiore tecnologia…è obbligo ampliare il proprio network e aprire sul web un e-commerce delle Business Information con il tuo brand, che ne pensi? 😉

 

Skanner, il primo motore per la ricerca, la valutazione e l’indagine immobiliare

Dall’esperienza AIM nasce Skanner, il primo motore per la ricerca, la valutazione e l’indagine immobiliare.

Skanner, grazie ad una intuitiva navigazione su mappa, rende possibile esplorare il territorio ed accedere alle informazioni immobiliari di dettaglio: conoscere il valore di un immobile per valutare l’acquisto o la locazione, scoprire il proprietario di un edificio, verificare i dati ufficiali e tutte le caratteristiche del bene, comprese eventuali ipoteche.

Skanner è stato pensato per rispondere sia alle esigenze del Privato che del Professionista.
Al Privato offriamo la possibilità di provare gratuitamente il servizio tramite il portale www.skanner.it e verificare il valore di compravendita dell’immobile di proprietà o di interesse. Una volta terminato il periodo di prova, sarà possibile continuare ad utilizzare il servizio acquistando dei piccoli prepagati.
Al Professionista, cui riserviamo condizioni dedicate, uno strumento a supporto dell’attività giornaliera capace di generare un reale vantaggio competitivo.

Skanner mette a disposizione in un unico ambiente dati ufficiali e dati economici/statistici georeferenziati e navigabili su mappa.

Skanner valutazione indagini immobili

Skanner nasce dalla decennale esperienza di AIM nel settore delle Credit Information e Real Estate. Sono numerosi i servizi realizzati da AIM a supporto di indagini patrimoniali dedicati a soddisfare le esigenze informative dei propri clienti: agenzie di informazioni commerciali, società di recupero crediti, NPL players.

Se vuoi aggiornamenti su Skanner e i nuovi servizi che verranno creati a breve, scrivici!

 

Dal Black Friday e Cyber Monday che cosa abbiamo imparato?

Dal Black Friday e Cyber Monday che cosa abbiamo imparato? Questi eventi statunitensi dedicati agli sconti sui negozi online ormai li abbiamo adottati anche noi italiani, praticamente ci hanno invaso e coinvolto tutti…quante email avete ricevuto in quei giorni con promozioni stratosferiche?

Negli Stati Uniti questi avvenimenti sono un valido indicatore statistico sulla capacità e predisposizione alla spesa di consumatori, tanto da essere osservati e monitorati dagli analisti finanziari e dalle borse anche internazionali.

Sicuramente questi eventi contribuiscono a diffondere la cultura degli acquisti di beni e servizi online ma, attenzione, offrire ai clienti la possibilità di interagire con la propria azienda attraverso un e-commerce richiede molta prudenza e cura, in particolare per evitare truffe e attacchi di phishing finanziari, ossia la pesca a strascico dei dati creditizi degli utenti a cura dei cybercriminali.

nel 2105 il phishing finanziario è arrivato al 43,38% degli attacchi

Questi veri e propri criminali creano pagine simili a quelle originali e richiedono la compilazione di voci non importanti per l’acquisto.

Anche nel settore della Business Information sono stati fatti alcuni fievoli tentativi per essere protagonisti in queste giornate, ma vi invitiamo a fare ATTENZIONE!

Ogni imprenditore che vuole offrire i suoi prodotti attraverso le piattaforme di e-commerce deve dare all’utente tutte le garanzie necessarie per evitare queste trappole, creare un portale di e-commerce, in particolare per le Business Information richiede competenza ed esperienza … occorre porre particolare attenzione nella scelta del partner IT , è importante assicurarsi che conosca bene questa problematica.

Vi invitiamo a scoprire la nostra WorkArea @commerce BtoC.

 

Infine vi riportiamo la checklist realizzata Sophos Italia degli errori più comuni commessi dagli utenti e alcuni consigli per navigare in tutta sicurezza che potrete condividere con i vostri clienti…buona lettura!

1. Password facili da ricordare come “Password” o “123456”
Se è facile da ricordare non è una password sicura. Un hacker ci impiega meno di un secondo a craccare una password simile… è come rubare le caramelle ai bambini.

2. Usare la stessa password per tutti gli account
È molto scomodo avere una password diversa per il conto bancario, per il sito di shopping online o per i nostri social network. Questa scomodità si tramuta in comodità per l’hacker: in caso riuscisse a recuperare la vostra password per un account, anche se molto complessa, avrebbe l’accesso istantaneo a tutti i vostri dati.

3. Creare una cartella “credenziali” sul computer e sul telefono
Avete diverse password e username per diversi siti, ma se tenete una cartella sul computer (o sul telefono) con tutti i vostri dati avete sprecato solo del tempo. Se un hacker riuscisse ad accedere alla cartella per voi sarebbe la fine. Invece di creare una cartella riconoscibile, la soluzione migliore è affidarsi ad un “Password Manager” che è molto più sicuro.

4. Non aggiornare il proprio computer o smartphone
A volte gli avvisi di aggiornamento sono troppo invasivi e cliccare il “ricorda più tardi” può essere una facile soluzione per evitare i noiosi, e a volte lunghi, processi di aggiornamento. Tenere aggiornato il proprio computer o smartphone è però essenziale: a volte vengono implementate nuove soluzioni di sicurezza.

5. Aprire link o allegati inviati da mittenti sconosciuti
La curiosità può creare diversi problemi, soprattutto quando si parla di email provenienti da mittenti sconosciuti. Negli ultimi anni il phising è diventata una pratica sempre più utilizzata e più complessa da smascherare. Una regola aurea per evitare problemi può essere questa: “Non aprire nessun file/link se non si aspetta niente di preciso dal mittente della mail”.

6. Rispondere alle email che ti segnalano un’attività strana sul tuo account
La maggior parte delle email che ti avvisano di un “account compromesso” o di un “pericolo frode” contengono false informazioni. Non bisogna mai rispondere o cliccare sui link contenuti nel messaggio, se si hanno dei dubbi bisogna chiamare o contattare direttamente il sito, senza passare dall’email, per sapere se ci sono dei problemi sull’account.

7. Cliccare “ricorda la mia password” per essere sempre loggati sui vari siti
È utile accedere direttamente sui siti che usiamo più di frequente, ma questo permette agli hacker di accedere indisturbati a tutti i nostri profili. Bisogna sempre fare “log out” e mai cliccare il box “ricorda la mia password”

8. Abboccare a offerte assolutamente “incredibili” … ricordate non esistono dei siti che regalano iPhone!
In occasione del Black Friday, i siti di E-commerce sono pieni di buoni affari ma quelli troppo vantaggiosi potrebbero nascondere delle minacce. Gli hacker creano appositamente tali offerte per poter rubare i dati sensibili dell’utente. Se un affare è troppo buono per essere vero, e se non si è sicuri della piattaforma, è meglio non rischiare.

9. Connettersi a delle reti wi-fi sconosciute
Bisogna essere sicuri della rete wi-fi a cui ci si connette altrimenti tutti i dati presenti sul telefono, dalle credenziali di Facebook a quelle del conto bancario, possono cadere nelle mani dei cybercriminali. Se non si è sicuri della rete, ma ci si vuole connettere ugualmente può essere utile usare una VPN.

10. Non controllare i propri movimenti bancari
Può essere difficile trovare il tempo per controllare le attività della propria carta di credito o del conto bancario, ma, specialmente durante il periodo natalizio, è basilare tenere monitorata la situazione. Se l’utente nota un movimento insolito bisogna avvertire immediatamente la propria banca.

 

 

I trend del mercato immobiliare: la lenta ripresa!

I trend del mercato immobiliare: è interessante analizzare la ripresa, anche se lenta, per poter anticipare le esigenze della clientela cogliendo tutte le opportunità con servizi innovativi immobiliari di business information.

Il terzo Osservatorio immobiliare 2016 di Nomisma evidenzia un ritorno di interesse della domanda per l’investimento nel ‘mattone’ che, nonostante la precarietà e le fragilità reddituali nel nostro Paese continua ad essere un pilastro della nostra economia.

Il centro studi di Nomisma prevede che il 2016 si chiuderà con un incremento dell’attività transattiva del 12,3%. A guidare il cambiamento è in particolare il settore residenziale, il quale in tre anni è cresciuto del 23,3%, mentre per l’insieme degli immobili di impresa, l’aumento è stato più contenuto e nell’ordine del 13%.

Ampliamo la nostra analisi con il Sondaggio congiunturale realizzato da Banca d’Italia in questo mese di Ottobre sulle abitazioni in Italia. Al sondaggio hanno partecipato 1.404 agenzie immobiliari fornendo informazioni sulle compravendite e locazioni e sui prezzi.

Sondaggio Immobili Banca Italia

In merito alla modalità di finanziamento degli immobili, il sondaggio indica che la quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è salita da 77,1 a 80,2%. Anche il rapporto tra prestito e valore dell’immobile è aumentato al 74,7%, dal 73,1%, il livello più elevato dall’inizio del 2009.

La crescita dei mutui è in particolare per cifre inferiori a 75.000 euro, come da rilevazioni barometro CRIF, con un +1,2 percentuale che fa toccare quota 27,5% a questa fascia di importo.

mutui_ottobre-2016_crif

Il sentiment complessivo è che anche nel 2017 il mercato dovrebbe rafforzare i suoi segnali positivi, non ci aspettiamo grandi rivoluzioni, così affermano gli esperti…ma se le promesse verranno mantenute dobbiamo muoverci e riflettere proprio su questi ultimi dati: mutui in crescita e importi più bassi.

Gli istituti bancari e gli altri enti erogatori hanno quindi sempre più bisogno di servizi che consentano di effettuare una valutazione in tempo reale e a costi contenuti prima di intraprendere una vera e propria istruttoria…è il momento di arricchire i tuoi rapporti informativi integrando il nostro Bilancio Catastale!

 

Tsunami digitale e vulnerabilità dei business tradizionali

Lo Tsunami digitale e la vulnerabilità dei business tradizionali, è qui che per noi si racchiude la sintesi dell’intervento di Marco Montemagno, comunicatore ed esperto di tecnologia e di digitale che in occasione dell’evento Credit Village 2016 ha “travolto” la platea con con una visione interessante del “futuro presente” e sul quale vogliamo riflettere insieme.

Ecco quello che dalla platea, composta da banche, finanziarie, società di informazioni e recupero crediti, abbiamo ascoltato e siamo stati “conquistati” …ora vogliamo fare con voi alcune riflessioni per capire cosa sta succedendo nel nostro settore e coglierne tutte le opportunità.

Prima di tutto, un messaggio ben chiaro è che lo tsunami digitale non tocca solo alcuni settori ma arriva e coinvolge tutti, anche quei settori dove c’è una forte regolamentazione e apparentemente sembra difficile entrare come quello bancario-finanziario!

Non esiste Compliance, Privacy, Banca d’Italia, Questura che possa bloccare il futuro!

Rivolgendosi proprio agli operatori del nostro settore ci ha definito “eroi perché ancora vivi e sopravvissuti alla gabbia della normativa italiana” …pensate che il fondatore di Paypall nel nostro paese sarebbe andato in galera per la sua start-up!
Oggi comunque, ogni due minuti nasce una start-up grazie al sistema, che vi è dietro, studiato per guadagnare con le start-up e per conquistare i mercati come il nostro.

Dobbiamo quindi muoverci e decidere che strada percorrere per uscire dalle difficoltà e cavalcare l’onda, due possono essere le modalità: SPERARE o REINVENTARSI.
Per un imprenditore sperare non è certo la strategia migliore!

Marco Montemagno

Sicuramente REINVENTARSI costerà di più, ma è l’unica strada per vincere, ed ecco a voi la ricetta fornita da Montemagno su cui riflettere:

1) sdoppiarsi, dare fuori parte di sviluppo, non voler avere tutto all’interno ma collaborare, e fare partnership. Anche Google ha dato fuori lo sviluppo perché le aziende grandi non sono pensate per creare innovazione ma per essere efficienti
Ed ecco che anche nel settore bancario si parla di Open Banking con sviluppo di software basato su API per interfacciare le soluzioni di altri players, così anche il settore delle Business Information e Recupero crediti deve valutare partnership con IT players (sight!)

2) kill our business, in altre parole cercare di mettersi fuori dal mercato altrimenti lo fa qualcun altro al posto vostro. Questo consiglio apparentemente sembra una follia ma se ripercorriamo la storia di Amazon abbiamo la conferma che è la strada vincente da percorrere. Amazon all’inizio vendeva via web solo libri cartacei facendo la fortuna, ma il suo fondatore volle lanciare il Kindle per la vendita di libri elettronici ed oggi a voi l’analisi di questa scelta!

3) con un mondo che va sempre più verso l’automazione, la differenza verrà determinata dalle persone, dalla loro preparazione, competenze e dall’empatia che riusciranno ad avere con i propri clienti. Come si è verificato in altri settori, in occasione di rivoluzioni tecnologiche, alcune operatività andranno a decadere, esaltandone altre.

Un’altra riflessione da fare è sui grandi players tecnologici come Google, Amazon Facebook i quali hanno la ricchezza maggiore: le intenzioni, perchè quando facciamo una ricerca, ad esempio “quale è il miglior prestito per…” manifestiamo un nostro interesse ed esprimiamo l’intenzione.

Solo conoscendo le esigenze attuali e futuri, gli interessi dei potenziali clienti si può vincere con proposte personalizzate e soluzioni interessanti.

In altre parole, quando un’azienda ha la tecnologia e conosce le intenzioni, praticamente ha in mano il mercato!

Quanti spunti e riflessioni, abbiamo la sensazione di essere solo agli inizi!

Video: Marco Montemagno Keynote – La rivoluzione Fintech

Punti critici per il recupero dei crediti nella Pubblica Amministrazione

Tutti gli attori del sistema sono d’accordo sul potenziamento del recupero stragiudiziale dei crediti nella Pubblica Amministrazione, ovvero la fase pre-coattiva con il supporto delle imprese ex art.115 TULPS dopo aver analizzato i benefici di tale collaborazione e le numerose pronunce dei tribunali amministrativi!

Malgrado ANCI da tempo sollecita “i necessari correttivi ad una disciplina ormai obsoleta e non più adeguata alle esigenze attuali  …” nell’audizione del Settembre scorso ha presentato alcune modifiche normative sul Disegno di legge n.2263 per rendere, già dal 2017 più efficiente l’intero sistema, così dichiarano!

In particolare sono stati evidenziati alcuni punti critici e la necessità di qualche paletto specie per i Comuni medio piccoli:

Attribuzione impropria di funzioni ai soggetti affidatari: con ciò è stato evidenziata l’anomalia con cui il disegno di legge pare assegnare allo stesso soggetto affidatario compiti di definizione di gravami sui contribuenti che sono tipici dell’amministrazione pubblica.

Determinazione dei costi operativi o di procedura, deve essere ancorata ad elementi oggettivi ricavabili da norme e prassi ordinariamente già utilizzate per le attività di riscossione per evitare l’insorgere del contenzioso con il contribuente.
Sarebbe opportuno che la legge individuasse un percorso di ufficializzazione delle determinanti di costo ancorato ad un provvedimento attuativo dell’amministrazione competente – per Anci è il Ministero dell’Economia e delle finanze – da emanarsi previo confronto con associazioni di categoria e con gli enti locali.

Monitoraggio e controllo, il Parlamento o le autorità amministrative, devono dotarsi di strumenti di rilevazione delle principali componenti dei contratti di affidamento e devono svolgere indagini conoscitive sull’efficacia del recupero crediti.

Sono richieste linee guida per la selezione degli affidatari e individuati dei requisiti minimi di accesso al servizio, verificabili e certificabili …allora quanto tempo ancora servirà perché la materia sia ben definita?

Fonte: Comunicati Stampa ANCI

 

 

Le nuove disposizioni sul credito immobiliare

Dal 1 novembre 2016 sono in vigore le nuove disposizioni in materia credito immobiliare che hanno come obiettivo di aumentare la trasparenza e scongiurare le crisi: dalla valutazione degli immobili forniti in garanzia alle forme di pubblicità, dai contratti di mutuo al TAEG, dal merito creditizio ai mutui in valuta estera.

Vogliamo focalizzarci sulla valutazione del merito creditizio del consumatore e degli immobili concessi in ipoteca dove si richiede alla banca e alla finanziaria, di effettuare “un’attenta e approfondita valutazione attuale e prospettica del merito di credito del consumatore” ed in particolare per i “ finanziamenti garantiti da ipoteca devono essere applicati elevati standard di valutazione degli immobili”.

Non solo il bene immobile in garanzia entra a far parte della valutazione del merito creditizio ma sarà richiesto di valutare la “capacità del consumatore di produrre un reddito sufficiente a far fronte all’obbligo di restituzione di quanto ricevuto.

Questa novità interessa moltissimo le agenzie di informazioni commerciali, perché?

E’ il momento di creare nuovi servizi, innovarsi per essere pronti alle nuove esigenze dei clienti banche.

Vi possiamo aiutare con il nuovo servizio Bilancio del patrimonio Catastale del soggetto disponibile tramite web-services per ottenere dati strutturati che possono essere integrati sia in report informativi sia nel processo di valutazione del credito.

Ecco il Bilancio del patrimonio Catastalebilancio_0parte

Il Bilancio Catastale è un nuovo strumento per le indagini patrimoniali che pesa e quantifica l’intero patrimonio del soggetto di interesse ottenendo un vero Bilancio delle proprietà.
Il bilancio catastale si compone di uno schema illustrativo e riassuntivo degli:
->   immobili di proprietà e il loro valore di compravendita calcolato in base alle valutazioni della Banca Dati OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare)
->   terreni di proprietà e il loro valore determinato con i valori VAM (Valori Agricoli Medi) messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Richiedi un esempio di Bilancio Catastale in formato XML per poterlo integrare velocemente nel tuo report…te lo inviamo subito!

 

 

Fintech minaccia o opportunità per il recupero crediti e gli info provider?

Attenzione a questo nuovo neologismo: Fintech che sta per Financial e Technology
Con questo nuovo termine si indicano le aziende, per la maggior parte start-up, che stanno rivoluzionando il rapporto delle persone con i servizi finanziati attraverso l’innovazione tecnologica.

L’agenzia di consulenza Mckynsey prevede che da qui al 2025 le banche rischiano di perdere nel retail dal 10% al 40% di fatturato a causa della concorrenza delle Fintech.

E’ difficile stimare esattamente il tempo che dovrà passare perché questi nuovi attori possano fare da padroni, ma possiamo solo prendere coscienza del fatto che, se non ci sarà collaborazione e innovazione, si andrà verso una rottamazione del sistema bancario.

Le nuove start-up puntano proprio su collaborazione, innovazione e agilità e
i principali servizi in crescita anche in Italia sono l’Invoice Trading (compravendita di fatture online), e Lending crowdfunding (prestiti peer-to-peer).
Con l’Invoice trading si offre la possibilità agli imprenditori di ricevere liquidità scontando le proprie fatture su circuiti alternativi a quelli tradizionali bancari e di cedere i crediti attraverso un meccanismo competitivo di asta. Sulle piattaforme di lending crowdfunding invece, i risparmiatori investono i loro risparmi su progetti di soggetti richiedenti, sia personali sia di natura imprenditoriale senza ricorrere ad intermediari tradizionali come le banche. Infine con i Mobile-paymentes  delle nuove Fintech, saremo in grado di effettuare pagamenti istantanei con il nostro smartphone trasferendo soldi in tempo reale attraverso un semplice messaggio WhatsApp, senza commissioni.

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Le Fintech quindi si sviluppano per rendere più efficienti e economici i sistemi finanziari attraverso un uso innovativo della tecnologia e si rivolgono ad un nuovo target i “sottobancherizzati” che le banche istituzionali lasciano fuori.

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E le banche stanno a guardare?

Le banche sono ingessate da requisiti patrimoniali stringenti e da sofferenze di difficile gestione e perdono clienti, soprattutto imprese che cercano forme alternative di credito per garantirsi la sopravvivenza. Le banche dovranno difendersi, dovranno cambiare pelle sia in termini di semplificazione sia digitalizzazione dei processi e prodotti offerti.

In Italia stanno nascendo già delle start up finanziarie innovative come Buddybank controllata al 100% da Unicredit con nuovi modelli di Business e approcci molti vicini a quelli tipici delle Fintech, che si focalizzerà esclusivamente sul canale smartphone per offrire tre prodotti finanziari classici come il conto corrente, la carta di credito e di debito e prestiti personali fino a 25.000 euro.

C’è chi prevede che tra qualche anno le filiali delle Banche faranno la fine delle cabine telefoniche.

Quindi se le banche devono cambiare, il cambiamento è d’obbligo anche per la filiera!

Le società di informazioni e recupero devono innovarsi, devono adottare nuove tecnologie per velocizzare i processi, strutturare nuovi workflow e soprattutto arricchire i propri prodotti garantendo così una migliore user experience al cliente.

C’è già chi prevede il tramonto dei grandi call center poiché i solleciti potranno essere fatti con messaggi WhatsApp, SMS ed email integrati a pagamenti veloci e sicuri con un semplice click.

Non affrontiamo questo cambiamento dicendo: “abbiamo fatto sempre così”, non esiste frase più deleteria per un imprenditore poichè la sopravvivenza non è garantita a nessuno!

Sarà interessante incontrarci e confrontarci all’evento CV DAY che si terrà il prossimo 16 novembre a Milano….ci vediamo lì!

 

Che fine farà la PEC?

Che fine farà la PEC? A partire dal 1 luglio 2016 è entrato in vigore Regolamento eIDAS– electronic IDentification Authentication and Signature, le nuove norme europee per armonizzare la gestione delle procedure di firma e verifica delle identità digitali con l’obiettivo di rafforzare la fiducia negli ambienti online e nelle transazioni elettroniche.

leggi DECRETO LEGISLATIVO 26 agosto 2016, n. 179

Questo nuovo Regolamento Europeo va a sostituire la precedente Direttiva (1999/93/CE) sulle firme elettroniche, introducendo importanti novità a livello giuridico e nuovi servizi che riguarderanno sia le imprese che gli studi professionali. In particolare eIDAS andrà a modificare l’attuale Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) in tema di firme elettroniche.

Come sempre, vi sono delle differenze tra le due normative che dovranno essere “chiarite” per poter metterle in pratica nella vita quotidiana sia da parte del cittadino, sia della Pubblica Amministrazione.

Andiamo ad esaminare alcuni dei temi trattati e non ne facciamo una disamina completa poiché vogliamo concentrarci sui punti più vicini al nostro mondo lavorativo ed interesse professionale.

Si riconosce ai cittadini la possibilità di indicare al Comune di residenza un domicilio digitale come canale esclusivo di comunicazione con l’amministrazione.

Nell’articolo 1 il domicilio digitale è l’indirizzo di posta elettronica certificata o altro servizio di recapito certificato qualificato secondo le norme eIDAS, che consente la prova al momento della ricezione.

Questa specifica di “altro servizio di recapito certificato qualificato” significa un servizio fiduciario che ha diverse caratteristiche rispetto alla PEC che conosciamo

La Posta Elettronica Certificata soddisfa i requisiti previsti dal Regolamento eIDAS per il servizio elettronico di recapito certificato, ma non soddisfa appieno i requisiti previsti per il servizio elettronico di recapito certificato qualificato.

In particolare, attualmente non è prevista la verifica certa dell’identità del richiedente la casella di PEC e non è previsto che il gestore debba obbligatoriamente sottoporsi a delle verifiche di conformità da parte degli organismi designati. (Leggi)

Insomma la PEC di fatto è un servizio fiduciario non qualificato, quindi deve essere adeguata.

Come sappiamo la PEC non è obbligatoria per i cittadini, a differenza di imprese e professionisti, ma un domicilio digitale sarà comunque messo a disposizione sull’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), secondo le modalità individuate con decreto ministeriale.

Se ieri ci era consentito presentare alla PA un’istanza via PEC, da oggi “è ammesso anche l’utilizzo di altro servizio elettronico di recapito certificato”, quindi può essere un servizio di messaggistica istantanea realizzato come servizio fiduciario, come un WhatsApp, purché rispetti i requisiti del Regolamento?

Altra grande differenza tra l’attuale Codice dell’Amministrazione Digitale e il Regolamento eIDAS è che in quest’ultimo sono disciplinate solamente tre delle tipologie di firma elettronica individuate dal CAD (firma elettronica, avanzata e qualificata) insieme a tre sigilli elettronici. La firma digitale resta dunque una peculiarità della normativa italiana!

Certo se in Svizzera vengono accettati dalla burocrazia comunicazioni via email (od altri canali come instant messaging) o documenti/certificati inviati via scanner, ci domandiamo come, in mondo globale, possano sopravvive ancora le soluzioni tecnologiche normate a livello locale!