Le banche sono alla ricerca di nuovi servizi digitali anche non bancari

Le banche sono alla ricerca di nuovi servizi digitali anche non bancari, di sicuro non vogliono cambiare mestiere per soddisfare le esigenze che emergono dal profondo cambiamento negli stili di vita di nuovi e vecchi clienti, non solo per le nuove generazioni.

Ed ecco che nelle banche stanno costituendosi nuovi uffici, nuove cariche per incrementare l’offerta bancaria digitale e coprire le esigenze di vita quotidiana che maturano in una società che cambia.

Il digitale non è più necessario solo per migliorare l’efficienza o fornire il supporto ma permette di creare un nuovo modello di business per riconquistare la fiducia e, alcune volte, la credibilità verso la clientela. Quindi governare lo sviluppo in chiave digitale della banca è fondamentale per arricchire il suo sistema di offerta ed essere più competitiva.

Nel 2015 vi erano 654 banche, circa 124 in meno rispetto al 2004!

Le banche, secondo il presidente della Consob, Giuseppe Vegas:

“saranno spazzate via dal Fintech…perché le banche italiane sono sempre state estremamente costose e incapaci di offrire soluzioni tecnologiche adeguate alle esigenze dei propri clienti.”

ASSEMBLEA CONSOB 2017, GIUSEPPE VEGAS, PRESIDENTE, 08-05-2017, MILANO – FOTO DI SERGIO OLIVERIO / Imagoeconomica

 

La banca del presente ha capito che deve trasformarsi.

Le banche digitali dei diversi gruppi bancari si stanno muovendo, sta cercando non solo servizi bancari, ma nuovi servizi user-oriented, facili e accessibili.

Si stanno dotando di piattaforme per erogare più servizi definiti “personal care” per soddisfare le esigenze di informazioni dei clienti.

Sono diversi gli annunci di questi giorni che descrivono nuovi servizi per i clienti privati, dal chatbot su sito e app per l’assistenza virtuale (Fonte: Digital4Executive)

Quali innovazioni ci aspettano? E questo è un trend del settore o è già realtà?

 

 

Le banche dichiarano:

“dobbiamo guardare con molta più attenzione e collaborare con chi crea nuovi prodotti con nuova tecnologia questi saranno i partner giusti per dare valore ai clienti e recuperare la credibilità/affidabilità e nuovi target”

Il Forum Banca 2017 anche questo anno si è confermato un appuntamento fondamentale dove si è parlato e delineato il futuro del mondo bancario.

Nell’ambito delle soluzioni FinTech, noi di AIM abbiamo presentato SKANNER, la piattaforma digitale delle informazioni immobiliari.

La banca può così essere “vicina” al cliente quando questo si trova a valutare la vendita, l’acquisto della casa e comunque a pensare, decidere ed individuare le possibili soluzioni relative alle esigenze immobiliari. Il cliente può essere “accompagnato” nel suo percorso di ricerca e valutazione delle informazioni senza aspettare che questo entri in filiale, magari a chiedere il mutuo, perché alcune volte è troppo tardi per poterlo “avvicinare”!

SKANNER è la soluzione digitale innovativa per soddisfare le esigenze informative di nuovi e vecchi clienti della sua banca fornendo una nuova user experience.

Per il cliente o potenziale che vuole:

  • VALUTARE L’ACQUISTO O L’AFFITTO DI UNA CASA
  • VERIFICARE IL VALORE COMMERCIALE DELL’IMMOBILE
  • VERIFICARE LO STATO E I PROPRIETARI DELL’IMMOBILE

 

In AIM l’innovazione non si ferma!

Sei una società di recupero crediti o un’agenzia di informazioni commerciali e vuoi “partecipare” a questo nuovo ecosistema della banca, possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto digitale…contattaci!

 

 

Asking price: pericoli e necessità per le valutazioni immobiliari

In questa calda estate abbiamo seguito le discussioni apparse sull’impiego degli asking price nelle stime immobiliari con  i pericoli e le necessità per le valutazioni. Si è discusso molto sull’utilizzo dei prezzi di offerta (asking price) degli immobili anziché i prezzi reali di compravendita.

Il loro impiego sembra essere entrato nella pratica valutativa anche grazie alla recente norma UNI 11612:2015 sulla “Stima del valore di mercato degli immobili” dove è previsto.

Abbiamo letto articoli che mettono in evidenza quali sono i pericoli nell’utilizzo di asking price nei rapporti di valutazione e nelle perizie, mentre altri protagonisti del settore vedono questo un caso tutto italiano dove “convivono posizioni dominanti e approssimazioni di necessità”.

Le maggiori perplessità manifestate sull’uso degli asking price che condividiamo è sulla verifica della veridicità dell’annuncio stesso, il prezzo potrebbe non essere reale, inoltre l’immobile nell’annuncio pubblicitario viene sinteticamente descritto e quindi poco utilizzabile per un confronto.

Questo metodo è stato definito:

“un escamotage per avere indicatori comparabili in modalità economica anche se scarsamente affidabile”

mentre alcuni consigliano di utilizzare i prezzi delle offerte di vendita stimando il differenziale tra questi e quelle di transazione viste le difficoltà di avere una raccolta dei dati comparabili se non con spese elevate.

Gli operatori del settore delle informazioni commerciali e del recupero crediti conoscono molto bene le caratteristiche delle banche dati a disposizione e ogni giorno constatano come i dati sono insufficienti e non del tutto corretti.
Risulta quindi opportuno dotarsi di procedure e applicativi che consentano non solo di reperire il dato ma che permettano anche una normalizzazione e un’elaborazione efficiente delle informazioni ottenendo una prima valutazione economica che tenga anche conto della sostenibilità economica del servizio.

L’esigenza di valutazioni immobiliari complete, veloci e massive è sempre maggiore alla luce di crediti secured in portafogli NPL.

Ed ecco che l’utilizzo di quotazioni OMI per i fabbricati e VAM per i terreni risultano una soluzione valida e di fondamentale supporto alle attività di valutazione pur riconoscendone delle limitazioni poiché questi valori non tengono conto delle reali caratteristiche dell’immobile trasferito come metratura, destinazione d’uso, anno di costruzione etc…

Vedi le soluzioni AIM Real Estate per arricchire i tuoi servizi informativi.

NPL Meeting 2017, workout e gestione del recupero

NPL Meeting 2017, workout e gestione del recupero

Onorati di essere stati presenti e seguire i lavori del NPL Meeting 2017, l’appuntamento annuale di Banca Ifis, straordinario evento per il panel dei relatori di alto livello, i temi trattati ma soprattutto per le analisi e gli spunti di riflessione che ci arricchiscono e ci aiutano a definire le future strategie aziendali.

Per le informazioni ufficiali dell’evento vi invitiamo a leggere il comunicato stampa ufficiale di Banca Ifis .

Vi proponiamo qui di seguito un focus sul tema dibattuto all’evento al quale noi siamo molto interessati: la gestione del recupero Npl è una nuova opportunità per le banche, è una vera e propria miniera d’oro.

Interessante analisi da parte degli Amministratori Delegati delle Banche che hanno illustrato le performance elevate dell’unità interna addetta alla gestione e al recupero dei crediti distressed: oltre il 50%.

Gli NPL quindi non rappresentano più solo un rischio se opportunamente gestiti.

Ormai le banche hanno lavorato per arginare il flusso in ingresso da crediti in bonis a deteriorati e ora si stanno concentrando sul workout , ovvero sul recupero.

“La buona gestione degli assets produce ottimi risultati rispetto alla vendita”

Gestire e recuperare il credito NPL sono le chiavi del cambiamento in essere negli istituti bancari italiani che stanno vedendo negli Npl un business interessante e reale, non più focalizzate solo sulla vendita dei crediti Npl e quindi la conseguente perdita, pagando il cosiddetto “costo dell’ignoranza” dovuto all’asimmetria informativa.
Ed ecco che nelle banche si stanno creando delle vere e proprie Npl Unit o Workout dove operano gli Asset Manager o gestori specializzati, le menti migliori per un’attività che fino a poco tempo fa veniva gestita dal back-office semplicemente seguendo la pratica.

“Le banche hanno spesso gestito le sofferenze come attività residuali”

Una delle domande più ricorrenti è stata: Come si organizzano i workout? 
I relatori hanno condiviso che la gestione non deve prevedere un’unica strategia operativa ma processi diversi e specializzati in base agli asset class e quindi per tipologia di credito.

Per vincere la sfida del work out degli Npl è necessario un modello che preveda il supporto dei “servicer specializzati” chiamati a “rinforzare” i processi con:

  • dati di qualità
  • sistemi informativi flessibili
  • persone qualificate

Per raggiungere dei buoni risultati le banche hanno dovuto ripensare alla propria organizzazione e ai processi, quindi le strutture interne di recupero crediti si sono rafforzate, stanno crescendo i servicer esterni di supporto ed è cresciuta anche la domanda da parte di investitori per comprare portafogli di crediti deteriorati.

E se a fine anno i giornali titoleranno che il problema dei crediti deteriorati è stato risolto…noi sappiamo che c’è molto ancora da lavorare! 😉

Per concludere, NPL Meeting di Banca Ifis è un appuntamento da non perdere!
Molto apprezzata è stata anche la sua formula sempre più innovativa, dai sondaggi interattivi, alla Web App per informazioni sempre aggiornate e l’interazione con la platea, fino ai piacevoli momenti ludici!

FORUM BANCA – 27 Settembre 2017

Forum Banca – 27 Settembre 2017 

AIM Credit Solutions partecipa come Exibitor al Forum Banca 2017 dove presenta Skanner, la prima piattaforma informativa immobiliare già in uso presso alcune banche del territorio ed apprezzato per la sua semplicità di accesso, velocità nel reperire le informazioni e soprattutto per la “freschezza” del dato.

Vieni a trovarci al desk N.15 per ritirare le chiavi di accesso gratuito a SKANNER! 😉

Skanner è la piattaforma web per l’Ufficio Fidi e il Legale della banca che consente di accedere on-line ai servizi immobiliari per verificare le proprietà di una persona fisica o azienda (immobili e terreni) con un primo valore di stima, supportando le attività di valutazioni pre-fido o analisi delle posizioni post-fido.

Sta riscontrando anche interesse presso l’ufficio sviluppo della banca per le attività di sviluppo commerciale con dati per l’operazione di surroga del mutuo.

 

www.aimcreditsolutions.it/real-estate-solutions/

 

NPL sul mercato e nuove gestioni per i Servicer

In arrivo sul mercato altri NPL e nuove gestioni per i Servicer, ecco quello che si legge dalle notizie apparse pochi giorni fa sulle principali testate giornalistiche, dal salvataggio di Monte dei Paschi, Atlante 2 ha formalizzato l’offerta e dalla liquidazione delle due banche venete, gli NPL in carico al sistema bancario diminuiranno di circa 45 miliardi.

Ora inizia la parte migliore, i protagonisti saranno coloro che materialmente dovranno occuparsi del recupero e della gestione: praticamente i servicer e gli operatori attivi in Italia.

Banca d’Italia comunque rimane ferma sul punto che le banche sane devono migliorare la gestione degli Npl senza ricorrere alle vendite che sappiamo vedono protagonisti solo pochi compratori.

 

 

Ecco che gli operatori del settore recupero possono “dare la scossa” in questa area strategica al mondo bancario-finanziario: devono proporsi al fianco degli istituti per creare unità specializzate composte non solo da figure legali ma anche dai professionisti del recupero come lo sono le aziende italiane con Licenza.

Che cosa deve fare un’agenzia di recupero per aiutare la banca e migliorare la gestione Npl prima di far arrivare alla vendita?

La chiave di volta è il TEMPO!

Occorre puntare sul fattore tempo e scardinare il tipico atteggiamento dell’istituto che fino ad oggi aspettava per vedere se la situazione si sbloccava o intraprendeva procedure lunghe e poco efficienti.
Quindi è sempre più stringente la necessità da parte delle aziende di recupero di presentarsi agli istituti con processi e procedure che consentano un tempestivo aggiornamenti dei dati e delle posizioni.

Andrea Resti, professore dell’Universita’ Bocconi e consulente del parlamento europeo in materia di vigilanza bancaria conferma che:

“alle banche italiane verrà concesso un po’ di tempo, forse anche un anno per raggiungere gli obiettivi di riduzione concordati con la Bce, poi aumenterà la pressione”

Questo anno quindi sarà decisivo per uno sviluppo significativo del business recupero, giochiamocelo insieme!

La chiave vincente per le società di recupero è quella di avere una modalità strutturata, pianificata e permanente, che supporta una prassi, una metodologia, un progetto, un sistema di gestione.

Per essere uno dei protagonisti della rete per la gestione del recupero di Npl  è necessario proporsi al mercato con soluzioni innovative che consentano di configurare e disegnare la propria struttura operativa a “immagine e somiglianza” della banca, velocemente.

Solo attraverso opportuni framework è possibile proporsi per la gestione massiva delle indagine informative,  che consentano l’acquisizione di dati dalla rete dei corrispondenti che ciascun azienda di recupero ha sull’intero territorio, con informazioni strutturate ed integrabili con il sistema informativo bancario.

Solo così le società di recupero potranno contribuire fattivamente ad incrementare i tassi di recupero che le banche ottengono in proprio, con le loro soluzioni software e il loro personale specializzato.

 

WorkArea Provider, Information Management Platform  per gestire in modo massivo un portafoglio pratiche, effettuare processi di Due Diligence, configurare indagini personalizzate per tipologia di credito/pratica, automatizzare i flussi di richieste e risposte verso i fornitori, monitorare la qualità dei servizi prodotti dagli operatori e dai fornitori.

 

 

Data Protection: dalle leggi alla tecnologia

Data Protection: dalle leggi alla tecnologia, dalla gestione chiavi di accesso alla Blockchain.

Si riaccende l’allarme per la protezione dei dati personali, a 300 giorni dall’ entrata in vigore in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea del Regolamento Generale sulla protezione dei dati – GDPR: 25 maggio 2018, la disciplina che permette di superare le differenze tra i vari ordinamenti nazionali.

Sulla stampa si susseguono articoli per ricordare questa scadenza e analizzare l’impatto delle nuove regole che ad oggi, malgrado i numerosi attacchi informatici di questi giorni, vengono viste come un costo e non un’opportunità per una maggiore efficienza.

Prendiamo spunto dalla Relazione annuale dell’Autorità Garante, Antonello Soro del 6 giugno scorso  dove è stato sottolineato come ad oggi i dati personali rappresentano il petrolio della nostra era.

“Google, Apple, Facebook e Microsoft, insieme, hanno una capitalizzazione di Borsa equivalente al Pil della Francia”

Le tecnologie stanno trasformando la nostra vita e, a venti anni dall’entrata in vigore della prima legge sulla Privacy L. 675/1996, (praticamente un secolo fa!) la tutela dei dati personali non è più un tema esclusivamente legale ma un argomento che riguarda l’organizzazione, la gestione dei processi e gli strumenti informatici.

Gli attacchi informatici, tema caldo di questi mesi estivi, ci fa porre maggiore attenzione alla tematica e la sicurezza dei dati dovrebbe rappresentare un fattore abilitante per gli operatori, da perseguire fin dalla progettazione.

“solo nel 2016, gli attacchi informatici avrebbero causato alle imprese italiane danni per 9 miliardi di euro, ma meno del 20% delle aziende investe per la protezione del proprio patrimonio informativo”

Tra le questioni più discusse e rischiose in termini di furti di dati, sicuramente la scelta della password riveste un ruolo cruciale.

WorkArea @commerce , il portale Ecommerce per la Business Information che permette di sviluppare il business con la distribuzione e rivendita di Informazioni e visure on-line,
ha la gestione delle chiavi di accesso migliorata ottemperando così agli obblighi previsti dal nuovo Regolamento Generale sulla protezione dei dati – GDPR.

In sintesi:

  • CAMBIO PASSWORD: ad ogni nuovo utente, al primo accesso alla piattaforma verrà richiesto di modificare la password.
  • SCADENZA PASSWORD: la nuova chiave di accesso avrà una durata di 90 giorni, il sistema quindi, trascorso questo periodo chiederà nuovamente di cambiarla perché giunta a scadenza per questioni di sicurezza.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle continue evoluzioni e migliorie della piattaforma: scrivici !

Ma proseguiamo con l’analisi del trattamento dei dati…dobbiamo seguire anche un altro tema “Blockchain”, la soluzione informatica su cui si basano le valute virtuali come il bitcoin.

Blockchain è un database distribuito di eventi in cui sono registrate tutte le operazioni effettuate e tutte le azioni sono soggette al controllo degli utilizzatori. Questa tecnologia porta grandi benefici in termini di semplificazione, abbattimento dei costi, eliminazione delle terze parti che verrà adottato anche al di fuori dell’ambito in cui è nato come scambio di titoli e azioni, sostituzione di un atto notarile e nelle votazioni…

“Secondo una previsione del World Economic Forum entro il 2025 ci saranno attività che genereranno oltre il 10% del PIL del mondo che saranno registrate su tecnologie che si basano sui principi della Blockchain”

Ben 25 banche hanno deciso di investire in startup per la creazione di blockchain rivolte al mondo finanziario dei circuiti bancari tradizionali.

Ma dal punto di vista di data protection occorrerà capire come evolverà per superare due punti cruciali:
1) i dati annotati nel registro della Blockchain, inclusi quelli identificativi degli utenti e dei titolari degli eventi registrati, sono pubblici e conoscibili da chiunque.
2) i dati presenti in Blockchain vengono conservati a tempo indeterminato per garantire la genuinità del registro

Quindi la Blockchain, sarà una rivoluzione?

Sicuramente è una tecnologia da studiare e monitorare….vi teniamo aggiornati con molto piacere!

Il Remarketing immobiliare sarà il futuro?

La dismissione di portafogli immobiliari, o distressed asset, da parte delle banche è l’attività che più le impegna in questo periodo.

Ricordiamo l’annuncio di Unicredit che ha dismesso crediti per un valore lordo di 1,5 miliardi di euro attraverso un accordo con Sistemia, Yard, ItAuction per la commercializzazione e valorizzazione degli immobili provenienti da contratti di leasing risolti.

Il Remarketing immobiliare sarà il futuro?
Il Remarketing immobiliare, ossia l’acquisto di un immobile direttamente da una Banca, tra i cespiti ritirati a causa dell’insolvenza del debitore, può essere un’opportunità anche per il privato.

Con il d.lgs 72/2916 si è avuto anche nel nostro ordinamento i nuovi strumenti volti a facilitare lo smaltimento dell’enorme carico di procedure esecutive immobiliari e la vendita consensuale degli immobili con ipoteche.
Tutti questi nuovi strumenti che aiutano a ridurre i tempi di recupero sono B2B, cioè rivolti agli imprenditori, mentre per il privato/consumatore siamo in attesa delle disposizioni di attuazione che erano previste per febbraio 2017!

In attesa che venga colmato il vuoto normativo gli operatori di settore hanno affinato strumenti operativi stragiudiziali per essere più efficaci nel recupero dei crediti in sofferenza garantiti da beni immobili. L’obiettivo principale degli istituti, avallati anche dagli organismi di vigilanza, è di evitare il deprezzamento del bene a seguito dei diversi tentativi di vendita all’asta.

Ed ecco che il mercato si anima di società specializzate real estate e si ha la “nascita” di nuovi network professionali che puntano sul remarketing immobiliare con un’attività specialistica per la gestione e valorizzazione delle garanzie immobiliari attraverso la ricerca di soluzioni alternative alla gestione delle sofferenze bancarie non solo tramite le aste giudiziali.

Le attività di questi operatori indipendenti si esplicano in una promozione commerciale, nel fornire supporto finanziario all’acquirente e nella ricerca della soluzione abitativa alternativa al venditore.

Molti professionisti però si sono mostrati scettici sull’effettiva efficacia di queste attività nella riduzione delle esecuzioni, ma, concorderete con noi, che il cuore della questione su cui i servicer devono concentrarsi è l’asset immobiliare.

C’è sempre maggiore richieste di servizi strutturati ed integrati nei sistemi informativi dei clienti visti i volumi da gestire: Real Estate Solutions

L’intelligenza artificiale sostituisce gli Avvocati?

La notizia che l’Intelligenza Artificiale (AI) sostituisce gli avvocati ci ha incuriosito!

Negli uffici di Dla Piper, lo studio legale internazionale con sedi in 30 paesi del mondo, lavora  un “avvocato-robot” analizzando i contratti parola per parola per evidenziare anomalie o clausole da revisionare.
Anche nella loro sede italiana stanno sperimentando il software dall’inizio del 2017.

Questa fase sarà propedeutica per poter “insegnare” al robot-avvocato e giungere fino alla stesura dei contratti. Ad oggi sembra lontana la data in cui il robot potrà discutere la causa, ma, siete d’accordo con noi che la strada intrapresa delinea un’evoluzione e quindi cambiamenti nel settore?

Anche Deloitte, uno dei colossi della revisione contabile, ha assoldato l’intelligenza artificiale di Kira per provvedere alla correzione dei documenti.

Inoltre il robot Watson di Ibm è stato impiegato nella divisione bancarotta e fallimenti, per l’analisi dei documenti, rispondendo ai quesiti degli avvocati, fornisce loro citazioni e richiami legali. Secondo i suoi creatori, l’avvocato robot di Ibm può svolgere da solo il lavoro di cinquanta persone.

Dal 12 aprile scorso è iniziata l’era dei chatbot, software di intelligenza artificiale in grado di strutturare una conversazione con l’utente,  data in cui Mark Zuckerberg ha presentato i chatbot per Messenger. Naturalmente la conversazione con i chatbot si limita ad argomenti ben definiti come notizie meteo, comprare un biglietto o un paio di scarpe.

Per il momento in Italia c’è molto interesse da parte di società di marketing e customer care per introdurli nei propri customer service e uffici vendite.

Alla domanda se “l’intelligenza artificiale supererà l’uomo” nessuno sa rispondere ma i guru si lanciano in previsioni avveniristiche: tra 30 anni avremo robot che ci sostituiranno in molti processi.

Noi pensiamo che l’intelligenza artificiale servirà per evolvere ma gli esseri umani saranno sempre indispensabili. Come ogni tecnologia sarà d’aiuto all’uomo per facilitare il proprio lavoro, migliorare i processi di business e creare le condizioni per un ulteriore progresso…by AIM Technology Partner

L’industria del recupero 4.0 vede l’arrivo degli Npl

Dobbiamo iniziare a parlare di industria 4.0 anche nel recupero crediti alla luce dei numeri e delle performance del settore presentati in occasione del VII Rapporto Annuale Unirec. I dati illustrati ci spingono a fare delle riflessioni su come questo settore deve cambiare, deve evolvere perché temiamo “brutte” sorprese per il prossimo anno!

Partiamo da analizzare i volumi dell’affidato e le performance elaborate dal Centro Studi UNIREC grazie ai dati messi a disposizione dalle imprese associate.

Recupero Crediti

Come possiamo vedere le pratiche affidate sono diminuite ma gli importi di queste hanno avuto un incremento, è questo un primo segnale della presenza di NPL nelle pratiche affidate, un elemento che come è stato evidenziato in più occasioni ed ha determinato nuove situazioni da mettere all’attenzione degli imprenditori del settore.

Se scendiamo più nel dettaglio della composizione dei portafogli lavorati si vede che il 48% pratiche sono affidate da Banche e Finanziarie e rappresentano il 94% per l’ammontare degli importi…ecco ancora segnali dell’arrivo degli Npl!

Recupero Crediti Portafogli

 

E in merito alle performance?
Si fa più fatica a recuperare i crediti forse per la minore qualità delle pratiche affidate o semplicemente perché sta aumentando la quota degli Npl nelle pratiche affidate?

Recupero Crediti Performance

Nel Rapporto Unirec, per la prima volta, quest’anno sono stati scorporati i dati sugli NPLs, che incidono per il 38% sul valore totale dei crediti affidati.

ATTENZIONE – guardate le performance degli NPL come sono molto basse: il rapporto affidato/recuperato è solo del 2,3%.

Tutto questo evidenzia che gli NPL sono un prodotto più complesso che richiede una gestione diversa, occorre prevedere attività collaterali e il costo della gestione pratica è maggiore. Nel 2017, non dimentichiamoci, che il valore degli Npl nei portafogli affidati sarà inevitabilmente in aumento, si stima un incremento del 15%.

Altro elemento chiave emerso dalla presentazione sul quale desideriamo portare l’attenzione delle aziende del settore è la riduzione drastica dell’utile totale del 35%, siamo passati dal 21,9 al 14,1, malgrado un leggero aumento dei ricavi e delle provvigioni.

Ed ecco che le riflessioni ci son d’obbligo: occorre intervenire perché il sistema “azienda-recupero” non rischi il “collasso”…“se fai sempre le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati “ diceva un certo Albert Einstein

Non è più sufficiente reperire persone competenti da inserire nel team ma occorre migliorare i processi inserendo la tecnologia!…queste le considerazioni che sono state fatte dal relatore e che noi condividiamo a pieno 😉

Tutto questo è ancora più stringente se pensiamo che anche le linee guida BCE rivolte alle banche avranno un impatto nella selezione delle aziende di recupero, insomma il sistema bancario è chiamato ad applicare le migliori strategie di recupero interno e in outsourcing.
La scelta delle società di recupero da parte delle mandanti si baserà sempre più sulla robustezza del sistema informativo e con una gestione in ottica di impresa.

Sicuramente con l’arrivo sempre maggiore degli NPL occorre industrializzare il processo di valutazione e di gestione, occorre evolversi, come hanno affermato  Francesco Barelli Terrizzi di MBCredit Solutions e  Gianluigi Benetti di Pwc. Inoltre, la base informativa è fondamentale per fare strategia, i dati devono essere gestiti in modo efficiente ed efficacie per creare economie di scala e quindi per ridurre i costi e aumentare marginalità.

Il panel dei relatori hanno concordato all’unanimità che occorre rivedere i processi per le pratiche Npl dove sono fondamentali i dati e le persone per un’analisi attenta e soprattutto queste pratiche non possono passare subito all’esazione.

Perchè un azienda di recupero possa essere interessante agli occhi della mandante e, perché no, anche ai fondi esteri che cercano specializzazioni come abbiamo visto dalle ultime acquisizioni sul mercato, più relatori hanno suggerito di puntare su:

  • capitale umano

  • capitale tecnologico

Ed ecco che possiamo introdurre anche nel nostro settore il concetto di Industry 4.0, non perché è un termine di moda ma perché si sposa molto bene alle esigenze di questo particolare momento storico:

Industry 4.0 indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti…tutte le strutture che permettono, in modo collaborativo, di integrare le aziende (fornitore – cliente) tra loro e con le strutture esterne

Fonte: Wikipedia

L’innovazione funziona solo se ci permette di ri-pensare i processi e di trasformare radicalmente la nostra organizzazione per essere più competitivi.

Siamo a vostra disposizione per un confronto sul livello di innovazione della vostra azienda!

Per trasformare i propri processi e monitorarli: WorkArea Provider

Vogliamo concludere con l’affermazione fatta da Andrea Clamer, Responsabile Area NPL BANCA IFIS che ha dichiarato: “Banca Ifis è una realtà in continua evoluzione e con investimenti importanti indirizzati alla tecnologia e alla digitalizzazione dei processi anche nell’Area NPL. Tra queste innovazioni, a livello di settore, mi piacerebbe vedere l’applicazione degli Analytics negli Npl“.

In sintesi, serve quindi una più profonda comprensione delle informazioni per fare previsioni utili allo sviluppo futuro ed evoluzione della situazione.

Stay tuned!

Avvocati e shopping da outlet: tutte le polemiche

In internet si trova un outlet degli Avvocati che permette di fare shopping e ottenere sconti esorbitanti sulle tariffe medie applicate dal settore.

E’ nata a Brescia la piattaforma web Outletlegale, che procaccia legali al miglior prezzo, tramite il sito internet.

I promotori si offrono di cercare e suggerire al cittadino gli avvocati che offrono il servizio legale scelto, quali recupero crediti con decreto ingiuntivo, la stesura di una querela, lo sfratto di inquilini morosi e anche pareri legali, attraverso delle tabelle comparative.

Dichiarano di mettersi in contatto con gli studi professionali per conto del cliente e chiedono loro se sono disponibili alle tariffe prefissate senza fare convenzioni con studi legali ma solo con il cliente.

Al cliente è richiesto un doppio pagamento: il primo relativo alla comparazione per rintracciare il legale e il secondo rappresenta l’onorario del professionista.

Il sito internet oggi è sotto processo disciplinare:

“Stiamo valutando quali misure prendere a nostra tutela nei confronti di questa iniziativa”

Ordine degli avvocati di Brescia

Può il professionista “sponsorizzarsi” attraverso queste piattaforme?

Ed ecco che sono numerose le polemiche come la mancata valorizzazione della figura visto che il criterio di scelta del professionista non è basato sulla competenza ma esclusivamente sul costo del servizio!

Esiste inoltre un limite deontologico tale da fare divieto al professionista di pubblicizzarsi:

«L’articolo 37 del codice deontologico recita: l’avvocato non deve acquisire rapporti di clientela a mezzo di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a correttezza e decoro»

Ed è proprio qui che si giocherà la contesa, con Avvocati che hanno accettato di patrocinare le prime cause su incarico dei clienti procurati da Outlet che adesso rischiano l’apertura di procedimenti a proprio carico.

C’è chi auspica pure l’intervento dell’Autorità garante per la concorrenza!

Comunque per chi vuole approfondire e conoscere nel dettaglio…vi consigliamo di leggere l’articolo su Corriere della Sera Brescia.

Non sappiamo quanto questa iniziativa potrà andare avanti ma concorderete con noi che tutto questo ha evidenziato un’esigenza della categoria che essendo sovradimensionata numericamente rispetto al mercato deve trovare e investire in soluzioni e servizi che consentano di “avvicinarsi” e farsi conoscere ai cittadini.

Perchè non investire nel migliorare l’operatività dello studio per tradurlo in maggiore competitività?

Ed ecco che anche accedere alle banche dati pubbliche in tempo reale da un unico ambiente per le indagini informative e patrimoniali su imprese e persone fisiche sull’intero territorio nazionale, può fare la differenza 😉